Arriva una dichiarazione da parte di Codemasters che sicuramente scatenerà numerose polemiche, soprattutto da parte dei fans. Infatti secondo gli sviluppatori di Codemasters e del suo staff, tutti questi sparatutto in prima persona che però hanno una collocazioni in conflitti reali e magari tutt’ora in corso non sono né appetibili e né sono giusti da un punto di vista morale.
Uno sviluppatore di Codemasters racconta che non molto tempo fa è venuto a conoscenza di un fatto spiacevole: infatti il nipote di una sua collega era stato ucciso da una bomba proprio in questi territori dove il caos è all’ordine del giorno. Ed è per questo che quando ha dovuto ( lo sviluppatore) decidere se andare alla riunione dove si dovevano studiare dei dettagli per costrure una bomba(videoludica), ha deciso di rinunciare.
Sion Lenton ha anche deciso di esprire la propria opinione e quella di tutto il mondo Codemasters sulle vicende e sulle polemiche, riguardo ai giochi Medal of Honor e Six Days in Falluja, con il primo che ha ricevuto molte proteste da parte dell’esercito Brittannico e da quello americano ed il secondo che, ancora peggio, è stato direttamente ritirato dal commercio dalla stessa Konami. Sion Lenton spiega come Codemasters abbia voluto stare lontana da queste polemiche e anche a mesi di distanza non vuole intervenire in questa questione. Inoltre rbadisce che secondo la famosa casa videoludica inglese, non è corretto o bello realizzare un gioco con ambientazioni come in Helmand (provincia dell’Afghanistan) o Afghanistan , proprio perché questi sono episodi reali, molti dei quali poco felici proprio perché in questi territori ci sono persone di tutte le nazioni che ogni giorno rischiano la propria vita. Codemasters continuerà a realizzare giochi di guerra ma tutto è legato alla finzione, mai ci saranno conflitti reali. Ricordo che il loro prossimo gioco appartenente a questo genere sarà Operation Flashpoint: Red River, che ha come ambientazione una guerra inventata a Tajikistan nel 2013, fra US e China.
News giochi: Codemasers critica sparatutto ambientati in guerre reali. è un post di: VideoGiochi